Borzone Abbazia-Volto Megalitico-S.Martino di Licciorno la chiesa nel bosco

Angelica
Borzone Abbazia-Volto Megalitico-S.Martino di Licciorno la chiesa nel bosco

Visite turistiche

Tra le più notevoli opere architettoniche della provincia di Genova riferibili al periodo romanico e tardo-romanico, che dimostrano i vivi rapporti esistenti tra la Liguria e le civiltà artistiche ad essa limitrofe, spicca l' Abbazia di Sant’Andrea di Borzone nel comune di Borzonasca, a 355 metri s.l.m, in un luogo solitario e suggestivo, preceduta da un magnifico cipresso. Storico monastero, dipendente in origine da San Colombano di Bobbio, fu elevato in abbazia a partire dal 1184 da Ugone della Volta, arcivescovo di Genova, che la donò ai Benedettini di Marsiglia, per la bonifica e messa a coltura della valle. La chiesa venne ricostruita, su una precedente cella benedettina, intorno al 1244, per volere dell'abate Gherardo nativo di Cogorno, come ricorda la lapide murata sulla parete della torre. Anche se dipendeva dall'arcivescovo di Genova, l'abbazia fu controllata quasi ininterrottamente dai Fieschi, conti di Lavagna, tramite abati legati alla loro famiglia. I Benedettini vi rimasero fino al 1535 quando l'abbazia venne eretta in commenda cardinalizia. Dal 1910 l'abbazia è monumento nazionale. La chiesa come oggi si vede è il risultato di più di un millennio di trasformazioni. Malgrado le alterazioni ottocentesche, l’Abbazia conserva ancora parti cospicue della primitiva fabbrica. In particolare essa presenta un inconsueto apparato di muratura mista, di probabile origine bizantina, costituito da blocchi squadrati in pietra e decorazioni di mattoni, i quali formano una fitta trama di piccole arcate cieche alte e strette, a due ordini sovrapposti che, dopo aver scandito i muri perimetrali esterni della chiesa e la parte terminale della torre campanaria, si proiettano all’interno della splendida navata. L'ultima trasformazione è avvenuta con i restauri degli anni '50 e '60: mentre la chiesa e la torre si sono in gran parte conservate, i vari edifici del convento del Duecento risultano più trasformati. Risalgono al XVI secolo alcuni edifici, tra cui la canonica e al XVI/XVII secolo la sacrestia e il chiostro. Del chiostro, sistemato a giardino, rimangono i pilastri del porticato. Nel presbiterio è conservata una edicola in ardesia scolpita del 1513, mentre il polittico con Sant'Andrea, Santi e Calvario del 1484 di anonimo ligure lombardo è stato trasferito di recente al Museo Diocesano di Chiavari. La chiesa abbaziale è un vero gioiello artistico e un monumento fra i più importanti del patrimonio storico e architettonico ligure.
14 คนท้องถิ่นแนะนำ
Abbazia S. Andrea Apostolo
63 Località Borzone
14 คนท้องถิ่นแนะนำ
Tra le più notevoli opere architettoniche della provincia di Genova riferibili al periodo romanico e tardo-romanico, che dimostrano i vivi rapporti esistenti tra la Liguria e le civiltà artistiche ad essa limitrofe, spicca l' Abbazia di Sant’Andrea di Borzone nel comune di Borzonasca, a 355 metri s.l.m, in un luogo solitario e suggestivo, preceduta da un magnifico cipresso. Storico monastero, dipendente in origine da San Colombano di Bobbio, fu elevato in abbazia a partire dal 1184 da Ugone della Volta, arcivescovo di Genova, che la donò ai Benedettini di Marsiglia, per la bonifica e messa a coltura della valle. La chiesa venne ricostruita, su una precedente cella benedettina, intorno al 1244, per volere dell'abate Gherardo nativo di Cogorno, come ricorda la lapide murata sulla parete della torre. Anche se dipendeva dall'arcivescovo di Genova, l'abbazia fu controllata quasi ininterrottamente dai Fieschi, conti di Lavagna, tramite abati legati alla loro famiglia. I Benedettini vi rimasero fino al 1535 quando l'abbazia venne eretta in commenda cardinalizia. Dal 1910 l'abbazia è monumento nazionale. La chiesa come oggi si vede è il risultato di più di un millennio di trasformazioni. Malgrado le alterazioni ottocentesche, l’Abbazia conserva ancora parti cospicue della primitiva fabbrica. In particolare essa presenta un inconsueto apparato di muratura mista, di probabile origine bizantina, costituito da blocchi squadrati in pietra e decorazioni di mattoni, i quali formano una fitta trama di piccole arcate cieche alte e strette, a due ordini sovrapposti che, dopo aver scandito i muri perimetrali esterni della chiesa e la parte terminale della torre campanaria, si proiettano all’interno della splendida navata. L'ultima trasformazione è avvenuta con i restauri degli anni '50 e '60: mentre la chiesa e la torre si sono in gran parte conservate, i vari edifici del convento del Duecento risultano più trasformati. Risalgono al XVI secolo alcuni edifici, tra cui la canonica e al XVI/XVII secolo la sacrestia e il chiostro. Del chiostro, sistemato a giardino, rimangono i pilastri del porticato. Nel presbiterio è conservata una edicola in ardesia scolpita del 1513, mentre il polittico con Sant'Andrea, Santi e Calvario del 1484 di anonimo ligure lombardo è stato trasferito di recente al Museo Diocesano di Chiavari. La chiesa abbaziale è un vero gioiello artistico e un monumento fra i più importanti del patrimonio storico e architettonico ligure.
San Martino di Licciorno è forse la più antica chiesa dell'Alta Val di Penna. Fu costruita intorno al XII dai monaci benedettini di Borzone allo scopo di offrire un conforto spirituale agli abitanti della valle ed a dare ospitalità ai viandanti. Si trova a Sopralacroce, nel comune di Borzonasca, in provincia di Genova ed è collocata lungo un antico sentiero su cui passava la famosa Via del Sale, che la collega al Volto Megalitico (la scultura rupestre più grande d'Europa) e all’Abbazia di Borzone, uno dei monasteri benedettini più antichi d'Italia. Della chiesa oggi restano le rovine immerse in un paradiso naturale da visitare assolutamente. La chiesa si trova all'interno di una bellissima pineta ed è aperta al pubblico. Per raggiungerla ci vogliono solo 20 minuti a piedi in un bellissimo sentiero adatto anche a famiglie. Oggi, abitanti del paese, turisti ed appassionati si recano spesso in questo luogo magico per visitarlo e lasciarlo impresso nel loro cuore. L'ultima domenica di settembre viene organizzata una grande manifestazione medievale: Mediovevo e Mistero a San Martino di Licciorno in onore e salvaguardia di San Martino a cui partecipano ogni anno migliaia di visitatori. LA LEGGENDA Pare che, adiacente alla chiesa, ci fosse anche un piccolo cimitero, protagonista di una leggenda popolare dovuta, probabilmente, al mistero dei fuochi fatui: fiammelle di luce, visibili a volte nei cimiteri che, nell’antichità, si ritenevano la dimostrazione dell’esistenza dell’anima. La paura aggiungeva poi i suoni, le voci e produceva la superstizione: mai avvicinarsi a un cimitero dopo il tramonto! Ma una donna di Zolezzi volle dar prova del proprio coraggio per sfatare questa credenza: avrebbe passato l’intera notte nel cimitero di San Martino, da sola. Fu così che, al crepuscolo, si recò al cimitero portandosi il fuso e la rocca per filare la lana e ingannare il tempo. Passò diverse ore lavorando finchè, ormai a notte fonda, il fuso le sfuggì di mano. La donna si alzò per cercarlo ma, all’improvviso, si sentì tirare la gonna verso terra. “Qualcuno” la stava tirando da una tomba! La poveretta non resse allo spavento. La mattina seguente, chi andò a verificare l’esito della sua sfida, ebbe un’amara sorpresa e la “conferma” di tutte le peggiori ipotesi, trovandola morta nel camposanto, con il fuso impigliato nella gonna, ben conficcato per terra, vicino a una tomba. SENTIERO PER SAN MARTINO DI LICCIORNO Se siete alla ricerca di un trekking meraviglioso, vi consigliamo il sentiero che porta a San Martino di Licciorno all'interno del Parco dell'Aveto in Val di Penna. Il trekking per le rovine della chiesa parte dal paese di Sopralacroce, da qui parte un meraviglioso sentiero nel bosco in direzione Vallepiana. Il bivio per incamminarsi lungo il sentiero è segnalato dal Parco Regionale dell’Aveto e si trova nella prima curva. Il cammino dura circa venti minuti e passa lungo l'antico sentiero della via del Sale, che ancora oggi la collega al Volto Megalitico e all’Abbazia di Borzone. Lungo questo sentiero in direzione Zolezzi potrete ammirare un'altra meraviglia del luogo, il Volto megalitico di Borzone, la scultura rupestre più grande d'Europa e all’Abbazia di Borzone, uno dei monasteri benedettini più antichi d'Italia.
6 คนท้องถิ่นแนะนำ
San Martino di Licciorno
6 คนท้องถิ่นแนะนำ
San Martino di Licciorno è forse la più antica chiesa dell'Alta Val di Penna. Fu costruita intorno al XII dai monaci benedettini di Borzone allo scopo di offrire un conforto spirituale agli abitanti della valle ed a dare ospitalità ai viandanti. Si trova a Sopralacroce, nel comune di Borzonasca, in provincia di Genova ed è collocata lungo un antico sentiero su cui passava la famosa Via del Sale, che la collega al Volto Megalitico (la scultura rupestre più grande d'Europa) e all’Abbazia di Borzone, uno dei monasteri benedettini più antichi d'Italia. Della chiesa oggi restano le rovine immerse in un paradiso naturale da visitare assolutamente. La chiesa si trova all'interno di una bellissima pineta ed è aperta al pubblico. Per raggiungerla ci vogliono solo 20 minuti a piedi in un bellissimo sentiero adatto anche a famiglie. Oggi, abitanti del paese, turisti ed appassionati si recano spesso in questo luogo magico per visitarlo e lasciarlo impresso nel loro cuore. L'ultima domenica di settembre viene organizzata una grande manifestazione medievale: Mediovevo e Mistero a San Martino di Licciorno in onore e salvaguardia di San Martino a cui partecipano ogni anno migliaia di visitatori. LA LEGGENDA Pare che, adiacente alla chiesa, ci fosse anche un piccolo cimitero, protagonista di una leggenda popolare dovuta, probabilmente, al mistero dei fuochi fatui: fiammelle di luce, visibili a volte nei cimiteri che, nell’antichità, si ritenevano la dimostrazione dell’esistenza dell’anima. La paura aggiungeva poi i suoni, le voci e produceva la superstizione: mai avvicinarsi a un cimitero dopo il tramonto! Ma una donna di Zolezzi volle dar prova del proprio coraggio per sfatare questa credenza: avrebbe passato l’intera notte nel cimitero di San Martino, da sola. Fu così che, al crepuscolo, si recò al cimitero portandosi il fuso e la rocca per filare la lana e ingannare il tempo. Passò diverse ore lavorando finchè, ormai a notte fonda, il fuso le sfuggì di mano. La donna si alzò per cercarlo ma, all’improvviso, si sentì tirare la gonna verso terra. “Qualcuno” la stava tirando da una tomba! La poveretta non resse allo spavento. La mattina seguente, chi andò a verificare l’esito della sua sfida, ebbe un’amara sorpresa e la “conferma” di tutte le peggiori ipotesi, trovandola morta nel camposanto, con il fuso impigliato nella gonna, ben conficcato per terra, vicino a una tomba. SENTIERO PER SAN MARTINO DI LICCIORNO Se siete alla ricerca di un trekking meraviglioso, vi consigliamo il sentiero che porta a San Martino di Licciorno all'interno del Parco dell'Aveto in Val di Penna. Il trekking per le rovine della chiesa parte dal paese di Sopralacroce, da qui parte un meraviglioso sentiero nel bosco in direzione Vallepiana. Il bivio per incamminarsi lungo il sentiero è segnalato dal Parco Regionale dell’Aveto e si trova nella prima curva. Il cammino dura circa venti minuti e passa lungo l'antico sentiero della via del Sale, che ancora oggi la collega al Volto Megalitico e all’Abbazia di Borzone. Lungo questo sentiero in direzione Zolezzi potrete ammirare un'altra meraviglia del luogo, il Volto megalitico di Borzone, la scultura rupestre più grande d'Europa e all’Abbazia di Borzone, uno dei monasteri benedettini più antichi d'Italia.